Chi sono i Rimini Protokoll?
Sono un collettivo teatrale nato nel 2000 dal sodalizio artistico di Helgard Haug, Stefan Kaegi e Daniel Wetzel.
* Rimini Protokoll sono stati insigniti di numerosi importanti premi, tra i quali: il Mülheimer Dramatikerpreis, il Deutscher Theaterpreis Faust, il Grand Prix Theater del ministero federale svizzero per la cultura, il Premio del Teatro Europeo, il Leone d’Argento della Biennale di Venezia, il Premio Radiodramma Tedesco e il Premio Radiodramma dell’Anno dell’Associazione Kriegsblinden.
Quale è la loro poetica?
I Rimini Protokoll rielaborano il concetto di ready made novecentesco, spingendolo fino alle massime conseguenze lungo un filo conduttore che da Duchamp, attraverso le avanguardie storiche conduce alle odierne esperienze di teatro robotico e di tecnologia interattiva.
Il loro lavoro è caratterizzato da una ricerca di nuove prospettive che la realtà contemporanea propone, le loro produzioni infatti hanno un ampio orizzonte e si declinano in diverse forme d’arte e comunicazione: dalle produzioni radiofoniche ai film, da interventi scenici a spettacoli teatrali. Molto spesso i Rimini Protokoll lavorano in stretta collaborazione con esperti, le cui conoscenze vanno ben al di là delle abilità del teatro. In molti casi sono proprio gli “esperti” a prendere il posto degli attori.
Non di rado la loro produzione artistica è sospesa tra realtà e finzione: attraverso l’eliminazione del personaggio e l’introduzione di persone “reali” in scena, chi partecipa ha una percezione ambigua, viene continuamente depistato e condotto in narrazioni incerte, lungo un confine labile tra vero e falso.
Com’è il loro teatro?
Interpretano in modo puntuale spazi urbani e strutture sociali, traducendoli in format teatrali. In molti casi gli spettacoli hanno un impianto interattivo e un deciso carattere giocoso della tecnologia. Il lavoro del collettivo prende le mosse da materiali concreti della vita reale. Attraverso una metodologia che in un certo senso si riconduce al giornalismo e al reportage: interviste, ricerca sul campo, documentazione originale, osservazione dei fenomeni sociali che vengono rielaborati e combinati in modo originale, per ottenere un prodotto artistico autonomo e quasi sempre spiazzante.
Perché sono così importanti?
Il loro lavoro costituisce un punto di svolta, e aggiungo, di non ritorno del teatro contemporaneo europeo. La loro produzione artistica ha messo in discussione le forme e gli strumenti stessi del teatro, fin dagli esordi si sono aperti a ogni forma di linguaggio e di comunicazione con uno stile unico e inconfondibile.
Chi sono gli attori dei loro spettacoli?
Spesso sono persone comuni che divengono protagonisti dell’opera teatrale, vengono collocate all’interno di una macchina teatrale elaborata e a volte molto complessa, semplicemente vengono presentate con una frase che ne definisce il ruolo e la funzione: “questo è un attore che interpreta sé stesso”.
Le performances urbane
Fin dagli anni 2000 il collettivo ha elaborato un nuovo format produttivo, che si innesta nel tessuto urbano, nelle loro performances urbane, il pubblico diventa protagonista eterodiretto nel corpo pulsante della città: in Call Cutta (2006) lo spettatore veniva guidato per le strade di Berlino da una voce udita in cuffia di un operatore di un call center di Calcutta, facendo emergere in questo modo una serie di parallelismi tra la storia indiana e quella tedesca.
In Remote Milano (2014) il primo spettacolo site specific, la voce che guidava gli attori- spettatori era di Fabiana, un personaggio virtuale che proponeva una serie di azioni che i partecipanti potevano compiere divenendo in tal modo protagonisti attivi e assoluti dell’evento. Scopo della performance era di proporre uno sguardo differente sulla città di Milano.
Il teatro dei Rimini Protokoll risponde ad un’esigenza molto diffusa di partecipazione alla vita pubblica, ma contemporaneamente agisce come un grimaldello che ne scardina presupposti e schemi. Coloro che partecipano devono rispettare il patto sottointeso nel teatro “tradizionale” ma con un risultato assai differente: sono indotti a porsi la domanda se veramente esiste una qualche verità a cui riferirsi o che si possa cercare.
The walks è un’occasione unica per partecipare ad una performance dei Rimini Protokoll in Calabria!