Il percorso di visita inizia con l’imponente la chiesa abbaziale edificata dai Normanni tra l'XI e il XII secolo e probabilmente mai portata a compimento, forse utilizzata come struttura di difesa, chiamata appunto Roccelletta. Una costruzione che non finisce mai di lasciare senza fiato i visitatori per l’armonica compostezza delle forme e dei colori, mattoni rossi in stili architettonici diversi, romanico, bizantino, arabo, su edificazioni precedenti; vuota all’interno, con un’unica e grande navata che vede alla sommità l’abside in tre parti e raggiungibile mediante ampie gradinate che accolgono l’ospite più presente in questo parco, la cornacchia. Un uccello che, lungi da essere il portatore di negatività che talora le viene assegnata, ci ricorda invece il relativo mito di Minerva ( peraltro, curiosissima circostanza, nome e protettrice di Scolacium e ancor prima, come Athena, di Skylletion) e la tradizione medioevale per la quale la cornacchia è animale protetto da Dio.
Lungo il percorso, di Scolacium, troviamo poi il foro, il teatro, l’anfiteatro, la necropoli, ed anche il Museo Archeologico, allestito in un edificio a due piani appartenente al complesso signorile dei baroni Mazza, proprietari del fondo espropriato dallo Stato per la costituzione del parco, dove sono esposti consistenti materiali provenienti dagli scavi e afferenti ad un arco temporale che va dal VI sec. a.c. al VI sec d.c.
Il Parco ospita altresì un interessante museo di archeologia industriale: il Frantoio (all’interno, tra l’altro, il primo frantoio elettrico della Calabria).
Minervia Scolacium è il nome della colonia romana che fu fondata nel 123-122 a.C. nel sito dove precedentemente si trovava la città greca di Skylletion, a nord di Caulonia.
Il centro greco è nominato da Strabone ed ha un mito di fondazione collegato appunto alle vicende della guerra di Troia ma storicamente la fondazione di Skylletion si deve con ogni probabilità a Crotone, che si contendeva con Locri Epizefiri il controllo sull'attuale istmo di Catanzaro e dei traffici marittimi presenti in quel settore; il centro ebbe all'origine specificamente il carattere di presidio militare, presente dalla prima metà del VI secolo a.C.
Sembra sia passata sotto il controllo dell'ethnos italico dei Brettii nel corso del IV secolo a.C. e che abbia conosciuto un periodo di decadenza dal III secolo a.C., fino alla fondazione della colonia romana ad opera di Gaio Sempronio Gracco.
La Scolacium romana ebbe vita prospera nei secoli seguenti e conobbe una fase di notevole sviluppo economico, urbanistico e architettonico in età Giulio-Claudia. Vi fu fondata una nuova colonia sotto Nerva, nel 96-98, col nome appunto di Colonia Minerva Nervia Augusta Scolacium.
In età bizantina diede i natali a Cassiodoro (487-583), uno dei più grandi autori della tarda romanità a cui si deve una messe di opere di carattere teologico ed enciclopedico. Il declino cominciò con la guerra greco-gotica del VI secolo e le incursioni dei Saraceni dal 902 d.C., concludendosi con l'abbandono della città nell'VIII secolo. Gli abitanti, ripetendo una pratica comune in quell'epoca sul suolo italico, trasferirono il loro insediamento sulle alture circostanti, fondando altri insediamenti tra i quali quello sulla collina prospiciente l'attuale quartiere Santa Maria di Catanzaro. Successivamente questi centri provvisori furono riorganizzati in posizioni più difendibili e le popolazioni insediate intorno allo Zarapotamo come quelle della collina prospiciente l'attuale quartiere S. Maria di CZ contribuirono alla fondazione della nuova città di Catanzaro.
In età bizantina diede i natali a Cassiodoro (487-583), uno dei più grandi autori della tarda romanità a cui si deve una messe di opere di carattere teologico ed enciclopedico. Il declino cominciò con la guerra greco-gotica del VI secolo e le incursioni dei Saraceni dal 902 d.C., concludendosi con l'abbandono della città nell'VIII secolo. Gli abitanti, ripetendo una pratica comune in quell'epoca sul suolo italico, trasferirono il loro insediamento sulle alture circostanti, fondando altri insediamenti tra i quali quello sulla collina prospiciente l'attuale quartiere Santa Maria di Catanzaro. Successivamente questi centri provvisori furono riorganizzati in posizioni più difendibili e le popolazioni insediate intorno allo Zarapotamo come quelle della collina prospiciente l'attuale quartiere S. Maria di CZ contribuirono alla fondazione della nuova città di Catanzaro.
In questo luogo Ruggero d’Altavilla vorrà la costruzione di una basilica dedicata a Santa Maria della Roccella, ultima costruzione monumentale nel territorio in età antica.
La triplice abside, decorata esternamente da nicchie nella parte mediana e superiore, che ritornano nelle pareti laterali delle navate, ha fatto erroneamente datare la costruzione ad età bizantina. Ad una più attenta analisi della pianta si è rilevata, però, una serie di soluzioni architettoniche spaziali appartenenti allo stile occidentale Romanico e pertanto è stata chiarita la sua cronologia di costruzione che appartiene alla fase storica di dominazione normanna, tra il XII ed il XIII secolo d.C.