INTERVISTA ESCLUSIVA A CHIARA GIORDANO IN VISTA DELL’EVENTO CONCLUSIVO DI ARMONIE D’ARTE FESTIVAL
Sono tre le ragioni che rendono assolutamente imperdibile il concerto di David Garrett del prossimo 27 agosto a Roccelletta di Borgia al Parco Archeologico di Scolacium, nell’ambito di Armonie d’Arte Festivaldiretto da Chiara Giordano. A spiegarle, da musicista oltre che da direttore artistico del Festival giunto alla XVII edizione, è proprio Giordano in un’intervista ricca di spunti e curiosità che svela in tre risposte perché non saremo più gli stessi dopo il concerto di Garrett a Scolacium.
Direttore Giordano qual è dal suo punto di vista il primo motivo per il quale l’arrivo di Garrett a Scolacium è una data imperdibile?
David Garrett è una star luminosa della musica internazionale, che spicca in un firmamento di eventi più o meno brillanti. La prima ragione direi è senz’altro legata alla bellezza, parola ormai troppo spesso abusata e in realtà poco perseguita, ma in un senso molto caro al nostro Festival che della cultura della bellezza ha fatto una sua ragion d’essere. E Garrett incarna quello che noi definiamo il valore etico, e non soltanto estetico, della bellezza. Infatti in un’epoca che vive di immagine e di comunicazione visiva forte e impattante, in cui è facile pertanto essere ammaliati dalle sirene dell’apparenza e dello spettacolo facile, un artista come Garrett insegna con la sua vita che la bellezza è autentica e ha un valore profondo e salvifico, non solo per sé, ma per la collettività, soltanto quando è volta al bene. E’ così che lui giovanissimo ha inteso utilizzare la sua, ad esempio, a vantaggio della passione per la musica, pagando, come racconta spesso di sé, le sue lezioni di violino in momenti di indigenza facendo addirittura il fotomodello. E’ un fatto simpatico questo, quasi di gossip e da cronaca rosa, che a noi piace leggere e restituirvi in maniera più ampia: David prende per mano i tanti giovanissimi e giovanissime che lo seguono in ogni angolo del mondo per il suo successo, e li porta tutti a fare festa con i suoi virtuosismi inauditi, che di fatto sbalordiscono anche gli addetti ai lavori, facendo loro apprezzare il repertorio classico di elevato tecnicismo e intrinseco valore musicale e diventando sì modello, ma non tanto per la sua bellezza esteriore, quanto per l’arte sublime di cui si fa espressione con strabiliante sapienza e ingegno creativo. Garrett, in sintesi, ha lo straordinario merito di aver creato un ponte tra mondi musicali diversi grazie alla sua estrema carismatica duttilità artistica e così il pubblico è letteralmente catturato e proiettato in una dimensione musicale travolgente che non ha più steccati tra generi e linguaggi. Nessun altro artista al mondo è oggi capace di questo e ad un tale livello artistico e strumentale. Un uomo baciato da Dio o dalla sorte che rappresenta un esempio di cosa e come l’umanità riesce ad esprimere attraverso l’immaterialità dell’intelligenza, dell’anima, delle abilità, della creatività. La sua è un’esperienza totale di bellezza artistica!
Veniamo al secondo motivo per non perdere Garrett a Scolacium, che Lei da musicista, oltre che da direttore artistico, può segnalarci dalla sua visuale privilegiata a cui non sfuggono note tecniche di rilievo …
Rispondo anche qui partendo con una nota di colore, e ricordo volentieri ai lettori, accanto al dato che Garrett è stato diretto da straordinari Maestri come Zubin Mehta (altro grande ospite del nostro Festival nel passato e, con ogni probabilità, anche nel futuro) e Daniel Barenboim, anche la simpatica notizia che dà David Garrett come il musicista che ha eseguito il “Volo del calabrone” in minor tempo (un minuto e sei secondi), portando a casa il Guinness dei Primati. E quando a correre è l’archetto sulle corde di uno Stradivari, direi che parlare di velocità è riduttivo, forse meglio dire straordinaria tecnica dello strumento. E la sua performance sarà stupefacente proprio per il suono potente e penetrante del suo violino, unita al fraseggio musicale sempre intenso ed esplicito da arrivare davvero a tutti, e poi lo strabiliante funambolico virtuosismo strumentale che impressiona per precisione, velocità, inventiva. Nelle sue esecuzioni troviamo tutta la sapienza del musicista classico, l’esuberanza di perfomer rock, ma manche la fascinazione delle melodie popolari o da film. E su tutto il suo folgorante sorriso, che con una certa felice esagerazione, è stato definito “luminoso come il sole”. A Scolacium, come spesso in tutto il mondo, suonerà in duo con Julien Quentin, musicista di rango e pianista di importante curriculum con attività nelle sale e nei contesti di maggior prestigio internazionale. Il programma prevede un repertorio ampio e variegato, che va da brani prettamente classici come la sonata di Cesar Frank per violino e pianoforte appunto, a brani sfavillanti e popolari come ad esempio la Ciarda di Monti, e non mancheranno a fine concerto temi da film e pezzi crossover. E domenica sera, anche grazie a Scolacium, tutto questo sarà esaltante magia!
E veniamo su questa sua affermazione finale alla terza ragione per la quale non saremo gli stessi dopo aver ascoltato Garrett al Parco Archeologico di Scolacium?
Il concerto di David Garrett a Scolacium è l’unica data al momento programmata in Italia. E così il pubblico avrà un’occasione unica per godere di una performance così originale e fenomenale, nonché, non da ultimo, di essere partecipe di un processo che vede la Calabria presente, ancora una volta grazie ad Armonie d’Arte Festival, nei circuiti artistici e culturali internazionali di più alto profilo. Il Parco Scolacium, che è diventato in questi anni la casa del Festival, lo ricordiamo, è una antica città romana, che fonda le sue radici su un preesistente insediamento magno greco, e forse anche preellenico, nel quale si innesta una poderosa rovina di chiesa abbaziale normanna. Una stratificazione di Storia e di storie di immane valore culturale per l’umanità, che nella musica, medium capace di superare il tempo e le distanze, i muri e le barriere, trova la sua espressione più alta. Per questo credo che il terzo motivo non possa che essere legato alla straordinaria opportunità di avere un interprete così acclamato e brillante del panorama musicale mondiale, in un luogo così straordinario del nostro Sud, della nostra terra. Proviamo orgoglio per ospitare questo evento e desideriamo condividerlo con chi come noi ha a cuore la cultura della bellezza e l’amore per questi luoghi, perché la memoria merita di essere celebrata e tenuta alta agli occhi del mondo prima di tutto da noi stessi: ecco perché nessuno che abbia a cuore la Calabria può mancare a questa data memorabile!