Junior Training Family a Scolacium
(di Rosalba Paletta)
Due giorni intensi in un Parco Archeologico del Sud, pieno di sole e di meravigliosa energia; un uliveto secolare di 35 ettari per ristorarsi all’ombra delle sue piante, “guerriere e custodi” di un silenzio senza tempo; due Fondazioni diverse ma ugualmente impegnate nella sfida di costruire e raccontare un mondo diverso; 20 bambini e 15 famiglie semplicemente bellissime e desiderose di mettere in campo i loro pensieri ed emozioni; 3 Family Trainer con oltre 17 anni di studio ed esperienza alle spalle ed uno straordinario desiderio di condivisione; e infine tanto, tantissimo entusiasmo ed una grande voglia di stare insieme per crescere e migliorarsi.
E’ questa la ricetta base che ha reso davvero speciale lo scorso fine settimana al Parco Scolacium, dove uno straordinario gruppo di adulti e bambini provenienti in gran parte dalla città di Catanzaro, ma anche dal resto della regione, è stato protagonista del Junior Training Family, un progetto di educazione/formazione della Fondazione Patrizio Paoletti, accolto per la prima volta al Sud Italia grazie alla Fondazione Armonie d’Arte, nell’ambito del Festival Armonie d’Arte, nella sezione dedicata alle iniziative speciali nel sito Mibact di Scolacium.
A tutti gli effetti un nuovo e originale appuntamento per indagare da un altro punto di vista, quello appunto del rapporto genitori-figli, educatore-bambino, il paradigma della dualità, che quest’anno con il tema Duets – “Il dialogo è il sommo bene” (Socrate) sta tracciando il filo rosso del Festival diretto da Chiara Giordano, sempre con grande acume e lungimiranza, con lo staff ed il management della Fondazione Armonie d’Arte impegnato a tutto campo al suo fianco.
Al centro dell’incontro il metodo multidisciplinare Pedagogia per il Terzo Millennio, ideato da Patrizio Paoletti della omonima Fondazione, che opera da decenni nel campo della ricerca psicopedagogica applicata alla pratica educativa. Se è vero, come crediamo, che “ogni uomo è un educatore”, la relazione fra genitore e figlio, fra educatore e bambino, diventa il rapporto duale per antonomasia e decisivo nell’ottica evolutiva, “danza relazionale che ha sempre lo stesso fine: quello di trasferire il saper fare, la possibilità di agire, la crescente consapevolezza di sé”.
A rendere speciali i due giorni un programma di preziosi momenti teorici riservati ai soli adulti, e attività multidisciplinari, incentrate per l’occasione in particolare su un sapiente ed accattivante uso del ritmo e della musica, della narrazione, e del caposaldo del metodo, ovvero l’osservazione del bambino e della sua modalità di interazione con gli altri e con il contesto. Allo sviluppo di questa attitudine, nello specifico, è stato dedicato il laboratorio denominato “Spazio Vuoto”, un setting educativo volto ad accrescere l’attitudine all’osservazione nel rapporto con i propri bambini, in una condizione di neutralità, senza pregiudizi né aspettative che solitamente non ci consentono di vedere ciò che accade in loro e nelle relazioni in maniera obiettiva e libera, per lavorare sull’inserimento e la gestione delle regole.
Questa tecnica è stata ideata da Paoletti in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione della Sapienza, e realizzata dall’equipe pedagogica della Fondazione (di cui i Family Trainer presenti a Scolacium, il direttore scientifico del progetto, nonché psicologa e psicoterapeuta Antonella Selvaggio, ed i musicologi ed educatori Marco Rossi e Barbara Adami, sono parte) con l’obiettivo di far sperimentare ai genitori l’utilità di osservare con distanza emotiva i processi che riguardano i loro figli e le loro proprie reazioni interiori. Ciò permette al genitore di studiare il giusto spazio di intervento, di accorgersi di quanto i bambini possano scoprire da soli se si sentono sostenuti da uno sguardo amorevole.
Il Week End con “Junior Training Family” ha segnato una tappa certamente importante nel percorso della Fondazione Armonie d’Arte, che del sito Scolacium è concessionario esclusivo dei servizi. Un percorso di crescita, apertura, valorizzazione e confronto sempre più ampio, rispetto al territorio ma anche nel contesto nazionale e internazionale, che interlocutori qualificati come Fondazione Paoletti, consentono e facilitano.
Una pagina originale e foriera di possibili entusiasmanti risvolti per il futuro, nel solco di un sempre più consapevole approccio alla Cultura e ai suoi luoghi simbolo, come possibilità per riscrivere una narrazione positiva della nostra quotidianità e della nostra storia presente e futura. Arrivederci, “piccoli giganti!”