10 Agosto ore 22:00
Grangia normanna di Sant’Anna – Montauro (CZ)
APPRODI CONTEMPORANEI
CARMINA BURANA
di Carl Orff
ORCHESTRA INTERNAZIONALE DELLA CAMPANIA
CORO LIRICO DI LECCE
cantanti in definizione
voce recitante DAVID RIONDINO
direttore LEONARDO QUADRINI
COMPAGNIA ELEINAD.
coreografie di VITO CASSANO
COMPAGNIA CREATEDANZA
coreografie di FILIPPO STABILE
light design VINCENT LONGUEMARE
costumi di NINO GALEA
registrazioni musicali d’ambiente intro spettacolo PAOLO SERGIO MARRA
traduzione dei testi dal latino MARIA GULLI
da un’idea di CHIARA GIORDANO
regia TERESA LUDOVICO
Produzione originale site specific e in prima assoluta
Una nuova produzione del Festival site specific, imponente e di forte impatto anche visivo, dove un allestimento di danza, di acrobazie, di luce e di fuochi, con una dimensione fortemente immersiva, accompagnano la parte musicale (integrale) e con una voce recitante che porge in italiano quei testi di colorata vita medievale dei goliardi e clerici vagantes. E tutto questo proprio in un luogo – il granaio medievale della Certosa fondata poco lontano dallo stesso fondatore dell’ordine certosino San Bruno (in realtà anche un po’ mercato) su terre di conquista normanna ma concesse da Ruggero I, che è la Grangia – che certamente avrà vissuto dal vivo buona parte di queste narrazioni. Uno squarcio sul passato possibile che rende questo spettacolo assolutamente unico nel suo genere. Una produzione potente e coinvolgente, che però non diventa sensazionalismo spettacolistico, ma piuttosto insegue il tentativo di creare una suggestione in grado di intersecare l’antico e il contemporaneo, così come la musica/parole/gesto/luce in scena e l’immaginifico di ciascuno.
ARMONIE D’ARTE FESTIVAL macrotema permanente: Nuove rotte mediterranee
Declinazione annuale – 2023: APPRODI.
Per questo spettacolo:
Quanti nuovi approdi richiede il transitare nel tempo? Come sono approdate le narrazioni medievali al tempo contemporaneo? E come questo può restituire a quelle una vitalità e un senso catturante per il mondo del 2023? E’ un tema da dibattere.
Chiara Giordano