2 Agosto ore 22,00
Parco archeologico di Sibari – Cassano allo Ionio (CS)
LA MUSICA E GLI APPRODI CULTURALI
VINICIO CAPOSSELA
in
TREDICI CANZONI URGENTI
Il più originale fra i cantautori italiani dell’ultimo trentennio presenta “Tredici canzoni urgenti” (una produzione La Cupa), il suo nuovo album uscito in questa incerta primavera per la prestigiosa etichetta Parlophone\Warner.
Tredici nuove canzoni scritte fra il febbraio e giugno del 2022 e registrate nei mesi seguenti, come diretta conseguenza del momento storico che stiamo vivendo. Canzoni che nascono dalla necessità di affrontare e confrontarsi con le problematiche più stringenti che affollano un mondo ormai supino, sprofondato sul divano.
Un mondo in cui ogni cosa, compresa l’emozione, è stata domiciliarizzata e su cui si va abbattendo la peggiore delle catastrofi: la guerra, con tutto il corollario di avvelenamento, di semplificazione, di inflazione, di vanificazione di ogni sforzo “culturale” (argomento ben evidenziato dalla prima delle canzoni urgenti, La crociata dei bambini, un brano contro tutte le guerre).
Da qui l’urgenza di testimoniare, di affrontare, di ricordare e urlare che riempie le canzoni di questo disco: si parla di urgenza etica, urgenza educativa, urgenza esistenziale, urgenza di un nuovo umanesimo egualitario, urgenza di verità oltre le mistificazioni correnti (“In guerra, la verità è la prima vittima”, scriveva Eschilo). E al tempo stesso Tredici canzoni urgenti, pur cosciente di non aver altro da offrire che umili parole, è un forte e appassionato appello al cuore dell’umanità e alla sua dimensione più alta, affinché ritrovi nella parola Crisi quella Scelta che è sempre sottesa ad ogni grande cambiamento collettivo, e torni a convincersi che la vera essenza dell’esistenza è nelle cose che non hanno prezzo.
Un disco musicalmente polimorfo e collettivo, che contiene molti strumenti, musicisti e ospiti – reali e ideali come Bertold Brecht o Ludovico Ariosto – e che alterna diverse forme musicali, dalla folìa cinquecentesca al reggae and dub anni ‘90. Ballate, waltz, jive e un cha cha cha costituiscono l’universo musicale di canzoni “urgenti”, che riassumono un campionario di mali che abbiamo quotidianamente davanti ai nostri occhi ma che – schiacciati dall’incessante berciare della società dello spettacolo (tramutatasi sempre di più nella società dell’algoritmo) – non riusciamo più a vedere, a sentire, a capire.
Ci aiuterà appunto Vinicio, chiamato a un’esibizione lucida e trasversale.
ARMONIE D’ARTE FESTIVAL macrotema permanente: Nuove rotte mediterranee
Declinazione annuale – 2023: APPRODI.
Per questo spettacolo:
La consapevolezza è un approdo? E quali sono gli approdi ora necessari in questo momento condensato dall’urgenza di interpretare e dare voce ai problemi più stringenti del momento storico che stiamo vivendo?
Chiara Giordano
APPROFONDIMENTI
“Le 13 canzoni urgenti, scritte cantate e musicate da Vinicio Capossela sono parte e sostanza di un’opera d’arte magnifica che vive al crocevia dei nostri spaesamenti, dei nostri turbamenti, dei nostri sentimenti, delle nostre paure invadenti, delle nostre speranze sorprendenti, dei nostri amori incandescenti e fluorescenti, delle nostre malinconie travolgenti, delle nostre allegrie impenitenti. Tutti noi, devoti viandanti di questa vitaccia, siamo diventati urgenti. Ci muoviamo come se avessimo un segnale di pericolo incorporato, come se avessimo perso il senso del fatato ingabbiati in un mondo decomposto e squilibrato. Ostinati fummo, siamo e saremo nel cercare di capire perché le nostre menti sono diventate urgenti, smarrite in una nebbia in cui le domande e le risposte ondeggiano inconcludenti. Tutto questo fino a quando la voce limpida e poetica di Vinicio Capossela ci attraversa ed entra nel nostro cuore come una goccia di acqua pura che cade nell’inferno. Allora, in quel preciso momento, la sua voce allontana ogni scoramento e risveglia come in un ringraziamento la voglia di pensare, cantare, ballare, fantasticare, pacificare, musicare e poetare rivelando così finalmente la vera essenza di ogni esistenza. Quando canta Capossela lo fa orchestrando tutti i sentimenti, mescolando musica e letteratura, teatro e cinema, pittura e balletto e il risultato è necessariamente qualcosa di perfetto. Ascoltando più volte con godimento queste 13 canzoni urgenti ho pensato che Vinicio le lanciasse come salvagenti per mitigare il naufragar delle nostre menti. Il brano che amo di più di questo album si intitola: “Il tempo dei regali“. Su questa scia, con tutta la passione che mi è rimasta in corpo, voglio dire che considero questa nuova opera d’arte di Capossela un regalo splendido e vitale che al cuore porta ristoro perché profuma di capolavoro.”
Vincenzo Mollica