Milano esempio di sintesi culturale in Italia
Milano, quella città che nell’immaginario collettivo è un luogo italiano di efficienza e avamposto della bella penisola nel cuore dell’Europa, anche per la cultura manifesta un ruolo di capitale. E non è solo per il Teatro alla Scala che naturalmente è uno dei teatri, o forse il primo, più rappresentativo del mondo musicale nella sua interezza! Le mostre di Palazzo reale, del Mudec, di altri spazi più o meno istituzionali e una complessiva vivacità sorprendono il viaggiatore consentendo una sguardo da conservare a lungo nei diari interni di ciascuno, pagine intellettuali ma anche emotive e di curiosità.
Giornate di spleen che suggeriscono una caffetteria in centro o di sole bianco ma luminoso che favorisce le rifrangenze del memorabile duomo, poco importa…suoni, immagini e parole creative possono segnare le giornate di chiunque abbia voglia di respirare una dimensione nello stesso tempo internazionale e italiana. Milano forse è il maggior esempio di sintesi culturale possibile oggi nel nostro Paese!
“CHE GUEVARA Tu y Todos” una mostra da non perdere
E così mi sento di suggerivi, per questa nuova rubrica domenicale di Armonie d’Arte a cui tengo molto per alimentare una vicinanza tra noi certamente foriera poi di proficui confronti, una particolarissima mostra, per qualità narrativa che fa superare lo stesso tema dell’exhibition in una visione globale di umanità : “CHE GUEVARA Tu y Todos”
A 50 anni dalla sua morte, una grande mostra ricorda Ernesto Guevara: il guerrigliero, il mito, l’eroe ma, soprattutto, l’uomo.
Una narrazione in grado di indagare e trasferire un mondo complesso come occasione di riflessione profonda di ciascun visitatore su dinamiche che dal personaggio e uomo Che Guevara si espandono a tutto il mondo contemporaneo.
Dal sito http://www.mostracheguevara.it/ : “Dal 6 dicembre 2017 al primo aprile, alla Fabbrica del Vapore, un percorso espositivo ideato e realizzato da Simmetrico Cultura, prodotto da ALMA, RTV Comercial de l’Avana e il Centro Studi Che Guevara de l’Avana con il supporto dell’Università degli Studi di Milano e dell’Università IULM nella ricostruzione del contesto storico. Alla base dell’evento, l’accordo di collaborazione con il Centro de Estudios Che Guevara con sede al l’Avana che ha come missione la valorizzazione di tutti i materiali d’archivio, che è stato dichiarato patrimonio d’interesse universale riconosciuto dall’Unesco nel 2013, con l’inserimento nel progetto “Memorie del Mondo”.
La mostra, con la direzione artistica di Daniele Zambelli, la curatela di Daniele Zambelli, Flavio Andreini, Camilo Guevara e Maria del Carmen Ariet Garcia e una “colonna sonora” e originale composta da Andrea Guerra, che si avvale di una ricca e inedita documentazione, si sviluppa filologicamente su tre livelli di racconto attraverso cui i visitatori rivivranno i giorni e i luoghi, gli stati d’animo e i pensieri, le azioni personali e gli eventi storici che hanno visto protagonista il Che.
Un livello di narrazione di stampo giornalistico ricostruirà il clima geo-politico; un secondo livello sarà dedicato al contesto biografico con i discorsi pubblici, ai pensieri sull’educazione e sulla politica estera, sull’economia e gli accadimenti privati e pubblici di Ernesto Guevara; e il terzo livello, a-temporale e intimistico, rivelerà gli scritti più personali – dai diari alle lettere a familiari e amici, sino alle inedite registrazioni di poesie – dove dubbi, contraddizioni, riflessioni prendono corpo.
Da quest’ultimo livello narrativo emerge l’uomo, l’intensità delle domande che il Che poneva a se stesso, la difficile scelta fra l’impegno nella lotta contro l’ingiustizia sociale e la dolorosa rinuncia agli affetti e a una vita di certezze. È Ernesto Guevara, il Che, che si racconta. Centinaia di pensieri che ci rivelano intimamente una delle personalità che più profondamente hanno segnato un’epoca.
La mostra si chiude con l’intervento di due artisti contemporanei: l’artista americano Michael Murphy, uno dei pionieri della Perceptual Art, che ha realizzato appositamente per questa mostra un’enorme ricostruzione multidimensionale, basata sulla ricomposizione di foto storiche, della “iconografia” più nota del Che, capace di trasformarsi nella sua altrettanto famosa firma e Victor Castillo, esponente della Street Art, che basa la sua produzione artistica sullo decostruizione delle icone pop più note e che realizzerà una grande tela dedicata a Tú y Todos, il verso della poesia scritta dal Che alla moglie Aleida, che dà il titolo alla mostra.”
Simmetrico Cultura, grandi progetti di comunicazione culturale
Dunque una mostra che del tutto prescinde dalla politica ma intende porsi nel solo di quella comunicazione culturale possibile opportunità di umanesimo contemporaneo. E tale d’altronde è il manifesto di Simmetrico Cultura e del suo Fondatore Daniele Zambelli. Faccio parte del team di Simmetrico Cultura e la collaborazione con Daniele mi riempie di energia positiva; e così desidero anche raccontarvi di questa realtà che nello scenario globale assume una connotazione particolare e assai diversa dalle società che normalmente propongono mostre e allestimenti museali.
Magari vi piacerà intrattenervi ancora un minuto a leggerne : Simmetrico Cultura crea, realizza e gestisce mostre itineranti in Italia e all’estero. Sono progetti di comunicazione culturale che mettono al centro l’Uomo, i suoi valori e le relazioni con i contesti in cui la sua opera è nata e arrivata fino a noi.
L’obiettivo è accostarsi alle vicende del passato, a storie di grandi uomini e di grandi artisti, con un approccio che ne sottolinei l’attualità; svelare passaggi fra Storia e presente facendo sì che il visitatore viva il racconto di cui è testimone. Le mostre di Simmetrico Cultura sono storie di uomini che parlano a uomini; raccontano come gli interrogativi, le urgenze e i temi di chi ci ha preceduti sono una chiave di lettura necessaria per comprendere i nostri tempi.
Con questa attenzione vengono selezionati i soggetti; e poi curati i progetti espositivi, che si fondano su concept narrativi inediti, sul rigore delle fonti storico scientifiche, sull’integrazione fra discipline e linguaggi, e sulla naturalezza sensoriale dell’esperienza. Grazie all’integrazione dei contenuti interattivi con web e mobile application dedicate, le mostre di Simmetrico Cultura accompagnano i visitatori in percorsi immersivi di approfondimento anche didattico; e l’apertura ai social media consente poi di condividere l’esperienza in tempo reale e aggregare community capaci di prolungare nel tempo la durata dei contenuti.
Come scrive Zambelli la Cultura è “un luogo dove il significato svela i contenuti nascosti, dove il piccolo rivela il grande, dove lo spazio per la maraviglia spalanca alla vita.”
Tutto ciò VALE IL VIAGGIO !
Ciao e alla prossima domenica !